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12. Etica e paura

Le morali non sono altro che strategie di sopravvivenza e una volta che hanno perduto questo significato, per cristallizzarsi in imposizioni astratte, hanno vita breve; nessuna regola infatti è assoluta - sebbene sia sempre necessario avere delle regole per agire.
D'altra parte distruggere le regole vigenti va bene solo se si ha la forza per istituirne altre, più adeguate alle difficoltà cui si deve fare fronte.
Dotarsi di un'etica significa allora, semplicemente, comportarsi secondo quello stile che meglio ci aiuta a prendere posizione nei confronti delle prove che ci riserba la sorte. Rendersi abili nel reggere le intemperie della vita al solo scopo di esser più felici o, quantomeno, per vivere al meglio i giorni che ci restano.
Certo, tutto ciò non è facile, darsi un'etica richiede una tempra robusta, ma è pur vero, come scriveva Aristotele, che la virtù presuppone l'abitudine ci si abitua ad essere coraggiosi, forti, temperanti, sebbene un poco per volta, giorno per giorno, è in altre parole questione di esercizio.
Coloro che sono più fortunati trovano sul loro cammino delle figure esemplari in grado di mostrare uno stile nuovo e migliore di stare al mondo, dei maestri in altre parole.
Ma come si riconosce un vero maestro?
Chi è davvero il maestro, l'uomo riuscito?
Magister
è anzitutto il più forte, è colui che esprime una potenza superiore a chi gli sta di fronte; non è solo colui che sa di più, questo conta meno; la potenza in parola è questione di forma, di stile. Il maestro è anzitutto colui che sa dare Forma alla puntuazione di forza che è; in altre parole il maestro è colui che sa essere Legge a se stesso, senza con ciò dimenticare il suo limite - se non ne fosse consapevole non riuscirebbe mai a darsi una forma.
Ma quella del maestro non è una potenza che distrugge, essa piuttosto ha lo stile di una potenza che libera: il maestro mi eleva e mi libera, mi svincola da leggi esterne per rendermi legge a me stesso, il maestro infatti non ha bisogno di servi che lo riconoscano: egli è signore di sé e


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