Afflati di Cura
Il movimento entra nella nuova stagione
con
iniziative che
aprono scenari ricchi di futuro. In particolare, “osando maree ed
accordi passanti per Groot Zundert”, l’azione creativa si manifesta a
partire da due modalità differenti eppur tra loro auto-poietiche.
Da un lato il movimento tenta
l’esperimento di
accordare più
linguaggi (musica, poesia, fotografia, scienza degli spazi, pittura…)
attraverso la performance che si ispira alla memoria dell’acqua, il
progetto concepito durante gli ultimi mesi e capostipite, è l’augurio,
di numerosi tentativi, esperimenti, prove, eventi collettivi. Il senso
di queste operazioni creative emergerà solo a tempo debito. Di certo
l’obiettivo più eversivo di questo progetto è quello di provare a
capire le fratture dei linguaggi. Non è qui a tema infatti tanto
l’armonizzazione di più linguaggi (questa ricerca è già stata tentata
molte volte altrove), ciò che conta è capire cosa c’è negli interstizi,
cosa rende difficile il dialogo, il perché delle distanze; come mai si
danno emozioni differenti, qual è il gioco da cui è giocato il pubblico
(bestia trionfante!) e quale altezze sono comprese nella
inconciliabilità dei linguaggi artistici messi in scena.
Ma il movimento tiene anche il passo con
il
percorso aperto
nel marzo 2000 attraverso la periodica pubblicazione di volumi dedicati
alla ricerca spirituale e filosofica. La prossima pubblicazione,
dedicata al tema della scelta, verrà presentata, non a caso, a Ginevra,
patria di Calvino (la rivoluzione religiosa), di Rousseau (l’eversione
filosofica) e sede del CERN (la frontiera della fisica).
Due modalità, due linee di ricerca che
però
aspettano altre
invenzioni, altri lucidi elogi della follia.
E noi sfondiamo il movimento!
Leggi
il manifesto di SubRosa.
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