SINE LUCIDOR
ATEM
L’urna lucida
Anche senza tregua
spreme l’aria
odore, e pare stare
sono i perseguitati dal sogno
e parte di raggio spezza
incolla lo specchio
dello sconosciuto
conosco solo il nome:
Francesco
avrebbe l’indorato volto
del sole
inondato nella flotta della luce
come parte di neve, della spuma
accoglie il segno del cielo
e va, dissolto coagula
mare per amare
e va, di soglia in soglia
per rapide tristezze, correnti
scaglie di brividi, gradini di pelle
verso solai di mai libertà
stanco e non m’arresto più
cammino per ora,
domani sarà lo stesso tempo.
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