SIBILI DI CATTURE NEL PARADISO
Francesco Sine Pelizzoni
Fragrans cautela
Infine marea
Strema canta
Innamora
Sigilla
Ancora segreto l’addio
Le nude cipolle
Ti farò schiumare
Nel pasticcio d’anguilla
Indisparte le onde
Deflagrando gli ultimi noccioli.
A che attribuisci ancora importanza?
Siamo nel mugolante persuaso
Mentre la pace ciurla
Questa torta di mele
I principi strappano a vicenda
Il Potere
Mentre il cuore ha ben scavato
Le sue profondità
Qualcuno si alza a rispondere
La sera
Un catino d’incendio
Colmo d’acqua
Agli occhi roteanti
Alle casacche di pellami…
Un mondo più rude più libero…
Altrove
Tacere
E’ silenzio
Qui spuma
L’acqua delle parole
S’aggira lento lesto
Farsi vedere
Non sa
Ancora tacere.
Parla a sé
Per pensiero
E sé risponde
Per amore
Altrove scroscia
Silenzio nel tamburo
Dei nomi senza verbo
Stinto da occhi
A lungo
Accasa nel sonno
Tra barche
A prova di sogno
Una parte del segno
L’altra affonda nel tramezzo
Per sempre dissolto
Tra il prima e il dopo
Se nota l’aprola,
Nuota l’acqua
Che nota,
Se davanzale steso.
Per un quarto
L’ombra serta
Perduta e tosca
Brilla l’impasto
Tra sé
La clessidra e l’orca
Risana rosa
Le cigliate vele
Balza rilento
Ricordo evento
Accessorio vento
Tornando alla purezza
Logoro dal delirio
Qui
S’è acceso e spento
Stormente cognizione
Commuta fruscio
A fionda di tempo
Più in alto che in alto
Cuore in ascoltazione
Nella cenere
L’orma della goccia
Nella diagnosi…
Sapendo di non morire
Quando desterà dal naufragio
Il canto, oltre la montagna,
Oltre il mare,
A spingere il suo canto
Resta
Con noi
Il giovane giorno
L’umanità
Ha pagato troppo
I nostri errori
Non sopporto,
A mala pena sopporto
L’eredità di questi errori…
I Maestri hanno creduto
Non ho Maestro,
Ma è stato dato troppo prima,
Trentanni prima
La mia nascita.
Ho le rotte ciotole dei pazzi
Nella profondità del deserto
Perso nella malinconia…
Sibili di catture nel Paradiso
Lampeggiante attorno a voi a due
La morte
E moribonde dolcezze
Erano nella cerchia del pensiero.
L’immagine nell’alba concrebbe
Se fossi esitazione,
Ideale,
Il sole turberebbe
Era domita, non turbata
Sbocciata
Nella flessione della pianura dell’acqua
Come ala carnagione
D’una mattina ormai immobile
L’isola fatale
La compagnia della polvere
Apparterà tanti sogni
Ma solo la linea vaporosa del mare
D’opale misericordia,
Ha labbra
E parlerà.
La lacrima accanto a Voi,
Scivola senza rimpianto.
E’ tempo di lasciare
E’ tempo di ricominciare
A credere.
Supplico i Maestri di tornare.
Avranno ora
Il cuore immobile
Il passo degli dei
Questo è il perdono,
Il dono del poeta.
Contro che cosa sono stati?
La volontà, l’immemore amore
Il Paradiso in terra…
Senza Dolore.
Indicibile
Esperibile
Sperabile
Ordine alto
Ordine basso
Senso inverso
Ricercare
Udito spirituale
Olfatto gusto dissolto
Tatto profano
Sapore intimo
La notte non è dopo il
giorno
È oscurata dal giorno
Come il giorno è
illuminato dalla notte.
La notte succede al
giorno,
il giorno trasforma nella
notte.
Via
Locanda
Sotterraneo.
La via non è il fine,
La locanda a metà della via
Non è la totalità della via,
Il sotterraneo non è l’ingresso
Perché il castello ha l’adito,
l’atrio, la corte, il chiostro
non nel castello stesso,
Ma nel cuore della formula del cuore
Mondo
Carne
Cripta
Mondo non fine
Carne non divisa
Cripta ascosa
Non invisa
Ove riposa
Tutta l’intensità della
Terra
Solo una risposta
Avrebbe amato
La regione dei pensieri,
Poco distante l’abbazia
Di sorella Domanda…
Uscì dal balcone
Per entrare in stanza
Il meno-possibile-della-creazione,
Umano per facoltà estrinseche,
Divise soffitto e cielo,
La chimica di una stella
Dalle anemoni di mare,
Il grado di perfezione
Dalla sorgente luminosa,
Il riflesso della rugiada
Dai raggi della luna…
Dal crepuscolo al
plenilunio
Sorella Domanda
S’inzuppò di risposte
Ridondante quasi zero
Temperatura
Memoria
Minima Incertezza
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