Durer Melancolia

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E-LEGANZE

































Francesco Sine Pelizzoni





















Facile credo, plures esse Naturas invisibiles quam visibiles in rerum universitate. sed horum omniuin familiaiu qui nobis enarrabit? et gradus et cognationes et discrimina et singulorum munera? Qui agent? Quae loca habitant? harum rerum notitiam semper ambivit ingenium humanum, numquam attigit. Juvat, interea, non diffiteor, quandoque in ammo, tamquam in tabula, majoris et melioris mundi imaginem contemplari: ne mens assuefacta hodiernae vitae minutiis se contrahat nimis, et tota subsidat in pussillas cogignationes. Sed veritati interea invigilandum est, modusque servandus, ut certa ab incertis, diem a nocte, distinguamus. -T. Burnet, introduzione della Ballata Del Vecchio Marinaio di S.T.Coleridge





LIBRO


Personaggi
LIBRO: A
UMANO: B

A:    Aprimi! Leggimi!
B:    Convenzionale.
A:    Compimento: l'operazione normale del distacco, da foglio a foglio, per occhi gia solleciti a cogliere la speranza intorno a me.
B:    Sia pure solerzia, o meglio, avidità di avere quel che tu sei...
eppur m'insulta 1' enigma della tua esistenza senza me.
A:    Sia tra mani, nella mira degli occhi, o per vision tra sogno e nuvole, resto quel che sono.
B:    Oggetto, funzione, ludica disperazione...
A:    Eh no! Perché mi dimori nella sostanza, incontrando la sposa alle nozze della parola con 1'anima.
B:    Eh si, per poi soccombere nella dialettica delle tue idee.
A:    Ma che pensi?
B:    All'oriente, all'origine del giorno...Alla luce dell'Aurora che sagoma le cose per proiettarle maestose nella beatitudine del mio sentire... a quel tempo in cui 1'inanimato, che t'appartiene, era inciso nel movimento delle sfere invisibili e visibili.
A:    Rimarrei senza parole, se non fossi ‘libro’   …
B:    La tua forma é nell' essenza, la mia sarà essenza quando la posizione e 1' arbitrio svaniranno e la bellezza sarà dentro me, intorno me.



GORGO


Personaggi
GORGO: A
UMANO: B

A:    Quale flagello rappresenta il simbolo...
B:    Certo il tuo vortice sospende gli effetti, ma non la relazione con le idee generanti, l’intimità antropica del mondo simbolico.
A:    Fa piacere sentir parlare di intimità. Mentre nasco dal conflitto di correnti a velocità crescente, piego lo spazio nella spirale sino al punto più profondo... dove nasce il tempo, la contro-spirale.
B:    Incomprensibile.
A:    Ancora una volta il paradigma applica inesplicabile accessorio alla realtà, decifrando segni nel proprio connettivo logico.
B:    Intendi con questo negarmi 1'arbitrio originario della coscienza, peraltro irriducibile al solo reale?
A:    Con chiaro atto di sconforto, prova a ricondurre la coscienza ai dati immediati del dolore, ovvero determina in te il contrario inferendo allegria nella genesi di un simbolo... e dopo 1'esercizio rintracciane le orme nel guscio interno del senso.
B:    Una distinta operazione di governo emozionale e di confusione totale... quale espediente t’inventi per indurmi a elaborare sentimento angoscioso oppure simbolo gioioso? Quale nesso dialettico collega sentimento a simbolo? Senso a vita oggettivata?
A:    Simbolo é 1'estensione reciproca dell'Esistenza: stare al gioco della vita vuol dire compenetrarsi, senza asservirsi al reale, e senza servirsi del medesimo.
B:    Ma 1'azione che descrivi non è forse 1’estasi?
A:    L'estasi é disinibizione dello spirito nei confronti della vita.
B:    ...Un' altra categoria...
A:    Può essere, ma non deve essere.

ERMENEUTICA



Personaggi
ERMENEUTICA: A
UMANO: B

A:    Tutte le creature sono un puro niente. Non una piccola cosa o qualcosa, ma un puro nulla. Ciò che non ha essere, infatti, non esiste.
    Ma dell'esistente...perché 1'essere può farne a meno.
B:    Proprio tu, che disponi di emozione, logica, energia, ti metti a contemplare l'enigma dell'essere. Tu che ricordi Tetide conquistata da Peleo, dopo la sfida delle tremende trasformazioni, dove 1'incendio dei sensi parve vincere le fiamme del reale. Proprio tu, che trai nutrimento dai capolavori del tempo...
A:    ...Si, per farmi articolata comprensione che sana l'immaginazione e la memoria dal loro non essere, costituendo come esistenti oggetti e vie della conoscenza, ed esistenti voi, gettati a sonda nel mondo, incarnati nello strumento che primo squadra il vostro nulla: la parola.
B:    Piangeremmo le foglie strappate dalle crudeli mani dell'autunno. Si, celebreremmo ogni tenero germoglio di primavera. Cosi scrive il Poeta nel primo impulso... all'insidia del carattere cerebrale, condizionale.
A:    Come ninfa del vostro pensiero, immergo in voi 1'illusione per assaporarne la dolcezza. E separando la luce dalle domande, libro catturandovi verità dall'oceano dell'eterno silenzio. Dalla metafora apro il sigillo della natura, permettendovi la più profonda ricognizione.
B:    Creando un tessuto, della stessa stoffa dei sogni, al cui strappo la muta emozione svela, come nitido affioramento, l'essenza della trama: il nulla.
E' questo che non accetto! Capriccio ed armonia, senso e confusione sono elaborati arazzi dell'esistenza che rinnova la tela dell'essere. Altrimenti, quale inutile ordito galleggia sul tuo oceano? quale bellezza intona 1'unica melodia della vita?
A:    Il cielo è irraggiungibile. Un intero volo raduna cifre, misure, e incantesimi.

CRISI


Personaggi
CRISI: A
UMANO: B
ATTILA: C
CORO: D

A:    Critica della ragion pura, libera dall'errore e dall'illusione.
B:    L'intenzione: la mondina del riso che affonda i piedi alle sembianze delle radici del riso...
D:    D’ aver sfamato l’essere. Ma non c'e più  riso... non ha più riso...
A:    Nella risaia dell' affrancamento il presente-adesso auto-adegua l' appena-stato al ricordante dilaniato dall'ingresso del fatto-non-ancora... ma nella mia apocalisse occorrono ulteriori distinzioni suscettibili di altri anfiteatri esistenziali...
C:    L'implicita incursione dell'orda... La morale che ordina le azioni.
A:    Come percezione impropria...
C:    Come sottomissione ai Romani...
B:    La minaccia incombente: metafora del tempo connettivo: vita tra frontiere infantili e sempre acerbi confini, comunque sfondo dal retro abissale dell'improprio ed esemplare fenomeno: la morte.
A:    Ma l'intenzione impedisce la pena della morte...
C:    A dimostrazione della Scomposizione quale unico evento finale.
B:    Ho del Pensiero il simbolico esercizio dell'inizio contingente che inurba nella città del tempo… ed è la sublime destinazione della parola.
Parola che per natura domina l’intelligenza.
A:    …Che tribola tra campi coperti di sangue…
C:    …Che ripara tra legioni di anime
B:    …Che dura al primo piano della vita.

(silenzio)

D:    …Tra l’essere e il tempo la città del nulla.

METAFISICA


Personaggi
METAFISICA: A
META: Ax
FISICA: Az
STEPANOVA: B
UMANO: Bz

A:    Ho della sterminata moltitudine d'immagini arcane 1'ombra di mio padre...
Bz:    Padre?                           
Sia Trasfigurazione l'ombra che luce prende e muta... in ripetuta liturgia a favorire il superamento dell'angoscia d'essere solo vivo... tra luminose contingenze.
A:    Ma da quale vitale hermitage effonde l'idea del padre? Io, che per altro fenomeno dal vivere, e dall'esistere, qui ed ora, sono?
B:    Incomprensibile ostacolo a chi debba aprirsi una via.
Ax:    Si, per l'Averno proibito dall'aldilà. Padre la morte, dicotomia, più che duro impedimento all'alba dorata della vita.
Ricordate Antigone?
A:    Guarda la sostanza, e sia sostanza la pensione del mondo, dell'illusione.
Perché nulla é, nulla sa di essere.
Az:    Tutto questo bailame glotturallimbico e tragico, mentre vincere il desiderio, l'indecisione, l'inganno..occorre più di quanto a necessario per l'immagine il pensiero razionale.
B:    Per dirvi che ai simboli sta 1'Origine, mentre dalla sua compassione l'umano riceve dono, come simbolo senza segno del perpetuo iperuranio...
A:    La sonora tentazione di vivere per pura essenza, nella pienezza, nel pleroma, del grado e del tempo, una volta morale, oppure altrimenti ordine dei valori, per azione, per assoluto slancio, per libro a guisa di specchio, per racconto, per rinuncia... per sfera celeste...per arte.
Az:    Ovvero per sostare.
Bz:    Ma l'umano garantisce il veto alla vita, alle forme della vita, non con la soppressione della medesima al sostio dell'obbedienza e della negazione, ne per 1'Origine misteriosa. Ma solo al perenne cammino dell'Intenzione verso i simboli che anima.
B:    Dalle Norne decanta la fine per nulla finire. Senso affiora agli stati della vita senza destino, perché senza destino è la creazione.

AQEDAH


Personaggi
AQEDAH: A
UMANO: B
KUBLA KHAN: C

C:    Come quando la luna nuova o piena sospinge le onde grandi e infrangibili dell'immenso Pacifico...
B:    Che sia il disegno dell'intimo vincolo tra Dio e le sue creature... eppure elementi finiti e distanti non illuminano il divenire e 1'essere di questa relazione profonda. L'amore stesso appare inadeguato a darne dinamico, completo, essenziale motivo.
A:    Agli informi accidenti dei contorni, ai fantasmi del sublime affido il potere di magnificare la sostanza della vita: la compassione.
C:    Forse parli dell'angoscia che rimbalza tra pietre senzienti?
O del tumulto di ancestrali voci che scuote indifferentemente la coscienza di ogni umano? -tali da renderla, ahinoi, universale nell'apparente varianza...
A:    No! Parlo della natura delle cose disgiunte e della loro perfetta unione... Posizione e impulso, per il grado della conoscenza umana restano d'incerta determinazione assieme: perché sia data la prima, nella ragnatela del paradigma, al secondo é negato il volo, e quando quest’ultimo é puro movimento ogni legame scompare.
C:    Cosi costruirei nell'aria il palazzo, le caverne di ghiaccio per le particelle viventi ...
A:        La percezione di un sogno conforme alla veglia é ancora il mio nome.
La leganza é 1'armonia nella scomposizione e rigenerazione del fenomeno, tale da essere percepito integro e continuo nel reale, e tale da essere finalmente apprezzato come se medesimo nell'intenzione emanata dalla mente, altrimenti inutile.
B:    Quale suggerimento sai dunque dare, bevendo il latte del Paradiso, chiudendo il cerchio nel risveglio? Tutti i dolori del respiro umano hai interamente reciso, nel tuo ora incredibile nome... proprio tu che del vincolo sei l'immortale abbraccio...
A:    All' eterna ombra dell' anima finita, il silenzio, 1' amore lucido dell'immacolata trasparenza, dove nulla scuote la falsa immaginazione, e dove lo sguardo mira le cose altrimenti non visibili.
C:    And all should cry, Beware! Beware!


LEX


Personaggi
LEX: A
LEV: B
ANTIGONE: C
ARTU’: D
LENIN: E

B:    All'Aurora di quei giorni d'ottobre, celebro le tenebre di questo tempo come 1'antro di Creonte, nella sierra del mio fatale destino.
A:    Prova a dotarmi della facoltà di cadere nell'errore... quale macchina, o apparato, provvederà a detendere i vincoli del mio ordine, perché non sia catastrofe?
B:    O rivoluzione?
E:    Non avrei previsto la reazione del Termidoro, perché al Palazzo d'Inverno la nostra intesa era già la legge radiosa...
D:    Ah si, la legge, lo stato simbolico della storia, quella stessa dottrina che sconvolse la mia mente, quando Ginevra appena ne sfiorò la contraddizione. La legge che impoverì il regno, devastò
l'ordine naturale, divise i fratelli, inferocì gli animi, dissolse ogni speranza... e fu solo per 1'attimo inverso, quello che sviluppa l'abisso dal futuro, che la terra si salvò, quando la fonte primigenia riemerse e s'impadronì della parola senza oblio, per fame, nutrimento e trasformazione .
E:    ‘Brillare della lanterna del sogno nel regno delle ombre.’ Dopo di te, ci provò anche Thomas Munzer, coi suoi servi celesti... Le analogie tra voi sono solo crepuscolari, mentre della nostra impresa resta ancora la vertigine dell'utopia solare.
C:    Bravi voi ad eludere le formule del potere, mentre l'Ade non ha misura né strumento più immutabile della sua monotona impotenza; ed io che persi la vita per questa pace negata, ora invoco 1'amore della volontà e dell'impeto senza legge alcuna.
A:    Forse in quel tuo oscuro morire, accanto al calore
dell' amato, non hai compreso l'incondizionato ordine del mio esercizio, sia umano che divino.
C:    Ma tu generi il sonno di cui avvolgi gli umani per sogni, tracce, orme, spietate dissoluzioni...
B:    Della notte ricordo 1'inverno della nostra creazione minore, quando prove, anche se solo per un lampo, possibile il termine ultimo della legge: la dominanza dinamica della concordia.
E:    ‘Je m'en vais chercher un grand Peut-etre'.




MORTE


Personaggi
MORTE: A
SILENZIO: B

A:    Somiglia forse ‘che cos'é la vita?" a ciò che un tempo era della luce.
B:    …
A:    Il corpo, 1' auto-simbolo dell' anima, me lo prendo, e lo lascio scheletro al fantasma, per gioco, o per poco ancora. Quando tra terra, atmosfera e cielo manifesto il mondo dei termini corrispondenti, la perla frontale del cranio appare l'urna ove ripongo il mio antidoto.
B:    …
A:    La mia ombra riposa nel plasma delle ombre, come la parola sussiste per tutta la durata della vita, oltre la propria designazione.
Le città azzurre hanno la forma regale che t'appartiene.
B:    …
A:    Le regnanti armonie dimorano lontano dall'Angelo che mi denota, ascose nelle cavità del cielo, che paiono le caverne del perpetuo Ur, oscuranti ed inviolabili come le kundalini al mio cospetto.
B:    …
A:    Ma l'isola bianca di Tula, dove sorge Meru, la montagna del Sole e della Salvezza, collega Agarttha a Lhassa, Roma a Gerusalemme, Menfi a Tebe, Tebe ad Antigone, e l' arcobaleno all'Arca. Qui l'ordine dei viventi e dei beati preclude ogni mio soggiorno. Solo 1'avvenimento immenso dell'ordine divino, atteso dai temibili oracoli, é la fine dell'auto-simbolo della tradizione polare che da sempre esonera la vita alla mia adesione.
B:    …
A:    L' inacessibile regione ha nel mandorlo l'ingresso. Nel punto più profondo del nocciolo abito assieme alla rugiada celeste: in questo mistero 1'essere rinnova.


ESSENZA


Personaggi
ESSENZA : A
MORTALE: B
IMMORTALE: C

A:    Si fanno in quattro-per-due per spartire il metodo, al fine di scompormi nell'infinito che congegno all'istante della mia apparenza.
B:    E chi sono coloro che si fanno in quattro?
A:    Senso, percezione, ragione, cuore.
C:    No! Chi si fa in quattro è l'innata Intenzione che dota il Nulla di un regno.
A:    Ah si, e per quale potere estendi l'esperienza di questa assurta regione regale?
C:    La condizione che alimenta la possibilità di eludere perfettamente lo scarno legame tra la coscienza, peraltro me simile, alla natura delle cose, altrimenti per me troppo effimera evidenza.
B:    Eppure la visione originalmente offerente a una sorgente legittima di conoscenza immediata : perché dunque ridursi alla fonte della realtà che consegue alla nostalgia del tempo?
C:    Basterebbe immaginare normale la variazione che individua dall'indebita normativa che omologa. E tale cangianza corre lungo il domino dell'attimo vissuto esemplare, e nitidamente
A:    Belle frasi sconnesse... unica, familiare e più illuminata dal profondo, dispiego il profilo tra le parti d'ombra , perché nitidezza e lucentezza incidano verginalmente la visione della mia presenza. Istantanea, senza durata.... Eterna, perché bella.
B:    Simiglianza, contiguità, analogia, sintagma al taglio cesareo
dell' esistenza che nasce, dell'essere che dilegua nell'attimo della nascita.
C:    Trovando, sia pur senza cercare la stanza adegua al respiro.
A:    Quando l'anti-simbolo unirà le prigioni dell'essere sotto la sua unica bandiera, il cielo inseguirà demoni per fantasmi, la terra partorirà le ombre senza luce, la neve danzerà senza posarsi e 1'aria entrerà senza respiro... allora, solo allora, il mare, che abito, attraversò le regioni della vostra evoluzione, perché nulla rimanesse intentato, perché nulla sia disperato, perché ogni giorno sia domani, e ieri fosse già troppo tardi perché fossi determinata, da ora sinchè venga 1'origine:
che t'importa?
Siamo all' inizio dei tempi!


angelo